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Nina Massey, corrispondente scientifica della Pennsylvania

Un nuovo serbatoio d’acqua potrebbe essere stato scoperto sulla luna, dicono i ricercatori.

L’acqua superficiale lunare è di interesse per gli scienziati a causa del suo potenziale per essere utilizzata come risorsa nelle future missioni lunari e spaziali.

Lo studio ha scoperto che le perle di vetro formate dal raffreddamento del materiale fuso espulso dagli impatti di asteroidi e trovate sparse sulla luna potrebbero immagazzinare notevoli quantità di acqua.

I risultati, basati su campioni della missione cinese Chang’e-5 (CE5), suggeriscono che le regoliti lunari contengono una quantità maggiore di acqua derivata dal vento solare di quanto si pensasse in precedenza.

L’analisi di un gruppo guidato dal professor Sen Hu dell’Istituto di geologia e geofisica (IGG) dell’Accademia cinese delle scienze (CAS) ha scoperto che queste perle di vetro potrebbero essere un nuovo serbatoio d’acqua sulla luna.

I ricercatori hanno identificato l’acqua immagazzinata all’interno del vetro d’impatto che è coerente con l’origine del vento solare.

Inoltre, la distribuzione dell’acqua all’interno delle singole perle indica che l’acqua può accumularsi rapidamente nelle perle di vetro, su scale temporali di pochi anni, ed essere rapidamente rilasciata.

Gli autori suggeriscono che questo presenta un efficiente meccanismo di ricarica per guidare un ciclo dell’acqua attivo sulla superficie della luna.

Il professor Hu ha dichiarato: “Questi risultati indicano che gli occhiali da impatto sulla superficie della luna e di altri corpi senz’aria nel sistema solare sono in grado di immagazzinare l’acqua derivata dal vento solare e rilasciarla nello spazio”.

Molte missioni lunari hanno confermato la presenza di acqua strutturale o ghiaccio d’acqua sulla luna.

Tuttavia, gli studi precedenti non sono stati in grado di spiegare la ritenzione, il rilascio e il rifornimento di acqua sulla superficie lunare.

Secondo gli scienziati, l’acqua intrappolata nelle perle di vetro da impatto potrebbe rappresentare una potenziale risorsa idrica per future esplorazioni lunari che è relativamente facile da estrarre.

Lo studio, pubblicato su Nature Geoscience, è frutto di una collaborazione con l’Università di Nanjing, l’Open University, il Natural History Museum, l’Università di Manchester e l’Università di Scienza e Tecnologia della Cina.

270 miliardi di tonnellate d’acqua sulla Luna”: la scoperta della sonda cinese Chang’e 5

Gli scienziati hanno fatto una scoperta rivoluzionaria che potrebbe cambiare il corso della storia. Secondo quanto riportato dall’Istituto di geologia e geofisica dell’Accademia cinese delle scienze, sono state scoperte sulla Luna delle “palline di vetro” d’acqua che si sono formate dopo l’impatto di alcuni meteoriti con il nostro satellite naturale. Il nuovo studio parla di una quantità massima di “270 miliardi di tonnellate d’acqua sulla Luna”: la scoperta della sonda cinese Chang’e 5 spiegata nei dettagli.

CONTINUA LA LETTURA QUI : https://www.passioneastronomia.it/270-miliardi-di-tonnellate-dacqua-sulla-luna-la-scoperta-della-sonda-cinese-change-5/?fbclid=IwAR0-41gmoXBA2lfq-zs3sHiFucgxkJJv22smoXWfcaCGwBNzjnH31s2hlWg

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