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L’identificazione delle nuove specie organiche si deve a un team di ricerca americano guidato dall’astrobiologo Jonah Peter dell’Università di Harvard che, insieme ai colleghi, ha esaminato i dati raccolti dallo spettrometro di massa (INMS) della sonda Cassini utilizzando una tecnica analitica diversa da quelle impiegate in precedenza. “Le nostre analisi dei dati INMS a bassa velocità, insieme al nostro quadro statistico dettagliato, hanno consentito la discriminazione di specie precedentemente ambigue nel pennacchio – hanno anticipato gli autori dello studio in un preprint disponibile su ArXiv – . Ciò ha permesso di ridurre gli effetti dell’adattamento del modello ad alta dimensione”.

L’analisi ha mostrato la presenza di diversi nuovi composti di grande importanza per l’abitabilità di Encelado, tra cui acido cianidrico (HCN), acetilene (C2H2), propilene (C3H6) ed etano (C2H6) che possono potenzialmente sostenere le comunità microbiche esistenti o guidare la sintesi organica complessa che porta all’origine di forme di vita extraterrestri.

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