0 0
Read Time:6 Minute, 33 Second
Ricordiamo alla FUI ( di cui è componente e fondatore il soggetto del post) e ai suoi componenti che è aberrante e immorale lucrare sul dolore di una tragedia di immani proporzioni

A lucrare sul dolore di centinaia di dispersi x qualche Like… si fa sempre in tempo e l’esperto è un componente della FUI (io ho studiato militare) Siamo ormai abituati alle sue cialtronerie e a spacciare ufo fake estrapolando frame da fil conosciuti come Navigator , ma qui ci sono di mezzo anche i morti e famiglie travolte dal dolore e trovo davvero meschino, un atteggiamento schifoso utilizzare una tragedia per acquisire like inserendoci nel contesto addirittura un rapimento alieno, e certo sai che se ne faranno sti alieni così tanto evoluti di un aereo e di persone comuni che non sono sicuramente in grado di monopolizzare e influenzare il mondo… C’è il dolore appunto dei famigliari e quel dolore va rispettato sempre !!! Nessun rapimento alieno !! «Sappiamo dove è precipitato», la possibile svolta sul volo MH370 scomparso della Malaysian Airlines: la scoperta dopo 9 anni L’8 marzo 2014, un aereo di linea della Malaysian Airlines scomparve nell’Oceano Indiano. Era partito da appena 39 minuti dall’aeroporto di Kuala Lumpur, ed era diretto a Pechino con 239 persone a bordo, tra passeggeri e membri dell’equipaggio. Non si è più saputo nulla del velivolo in tutti questi anni, ma il relitto potrebbe essere situato a circa 1560 km a ovest di Perth, in Australia. L’individuazione sarebbe stata resa possibile grazie a una tecnologia radioamatoriale «innovativa» nota come Weak Signal Propagation Reporter, o WSPR. Un team di ricercatori l’avrebbe utilizzata per rilevare e tracciare la traiettoria di volo dell’aereo a distanza di sei ore da uno dei suoi ultimi contatti radio, individuando circa 125 punti in cui l’aereo avrebbe volato. Negli ultimi istanti analizzati, il mezzo avrebbe misteriosamente seguito una traiettoria a zig-zag. Elemento che potrebbe rafforzare l’ipotesi secondo cui il pilota Zaharie Ahmad Shah avrebbe fatto schiantare l’aereo di proposito. Ma non è escluso neanche che ci sia stato un dirottamento, sebbene lo strano percorso potrebbe dipendere semplicemente da un’anomalia nella misurazione con il WSPR. I risultati delle ricerche, in ogni caso, suggerirebbero che il mezzo si trova a 4000 metri di profondità, leggermente più nord di quanto stimato dai ricercatori finora. Tra i passeggeri a bordo del volo scomparso c’erano alcuni calligrafi cinesi, una coppia che tornava a casa dai loro figli dopo una luna di miele posticipata e un operaio edile che non tornava a casa da un anno. Prima che l’aereo oscurasse e tornasse sopra la Malesia, nella direzione opposta a dove avrebbe dovuto volare, qualcuno – si ipotizza il pilota o il copilota – avrebbe detto, secondo quanto udito dalle autorità: «Buonanotte, Malaysian 370». Il volo in questione era il MH370. La scoperta, nel 2022, di una porta del carrello di atterraggio nella casa di un pescatore del Madagascar, ha alimentato la tesi secondo cui l’aereo sarebbe stato fatto schiantare deliberatamente. La vicenda è stata approfondita da una mini docu-serie Netflix di carattere investigativo intitolata proprio Volo MH370: l’aereo sparito nel nulla.

La sparizione dell’aereo del volo MH370

Un aereo non è uno spillo. Eppure il volo MH370 è sparito dai sistemi di localizzazione di colpo, da un momento all’altro. Da aereo a fantasma in un battibaleno. A bordo c’erano 227 passeggeri e 12 membri dell’equipaggio.

L’ultimo indizio è un’anomalia sonora proveniente dall’Oceano Indiano: si presume l’impatto dell’aereo con l’acqua. Si presume perché, nonostante una ricerca monstre sotto l’oceano, non ci sono ancora tracce dei resti del corpo centrale del velivolo. Alcuni detriti sono stati ritrovati, tempo dopo, sulle coste dell’Africa.

Qui sotto potete vedere la ricostruzione degli ultimi istanti del volo MH370, creata per la prima volta pochi anni fa da National Geographic dopo anni di incertezze e di silenzio.

Volo MH370: guarda la ricostruzione degli ultimi istanti

La storia vera del volo MH370

La video-ricostruzione qui sopra parla di fine del carburante, ma in realtà prima del volo, il pilota e comandante Shah, 53 anni, sposato e con tre figli, 18.423 ore di volo alle spalle, aveva chiesto di caricare 49.100 chili di chirosene sufficienti a far volare l’aereo per 7 ore e 51 minuti, a fronte di un viaggio stimato di 5 ore e 34 minuti.

L’ultimo messaggio del comandate è stato calmo e tranquillo, ricevuto alle ore 1.19 e 30 secondi dalla torre di controllo: “Buonanotte, Malaysia tre sette zero”. L’aereo, da poco decollato, procedeva nella rotta stabilita e a quota e velocità prefissate.

Sessantasei secondi dopo, il black-out: tutti i transponder dell’aereo vanno off. Qualcuno interrompe tutte le comunicazioni col mondo esterno: è in questo minuto e sei secondi che è davvero racchiuso il più grande mistero degli ultimi nove anni.

I satelliti militari ricostruiranno l’accaduto: il pilota automatico è stato spento e l’aereo ha virato bruscamente verso sinistra dirigendosi a sud-ovest verso l’Africa anziché a nord-est in direzione Cina.

Sono state rilevate, inoltre, anche alcune manovre atipiche, come l’arrivo alla quota record di oltre 14mila metri, volta, probabilmente, a mandare in asfissia tutti i passeggeri a bordo. Ma l’atto terroristico è stato escluso per il poco tempo trascorso dall’ultimo messaggio: il primo indiziato, dunque, è proprio il comandante Shah.

L’aereo, sparito dai radar, sparirà del tutto anche dai satelliti mancando un aggancio automatico previsto alle ore 9.15 locali. Alle 8.52, poco prima, la forte anomalia delle onde sonore registrata nell’Oceano Indiano: il probabile impatto del Boeing.

Dopo aver volato per ore nella direzione sbagliata, dunque, l’aereo avrebbe esaurito il carburante e iniziato una spirale mortale.

Volo MH370: le ricerche

Un frammento dell’aereo MH370 esposto durante una giornata in ricordo delle vittime a Kuala Lumpur, il 3 marzo 2019. (AP Photo/Vincent Thian)

La grandissima operazione di ricerca dell’aereo, costata 135 milioni di dollari, ha mobilitato decine di navi, elicotteri e mezzi di ricognizione. Setacciati, in totale, 320mila chilometri quadrati di oceano. Sotto l’acqua, a quattro chilometri di profondità, è stato trovato davvero di tutto: un’àncora secolare, scheletri di vecchie imbarcazioni, pesci rarissimi. Tutto tranne un solo pezzo di metallo del Boeing scomparso.

Tempo dopo, alcuni pezzi del velivolo, tra cui una parte di un alettone, la fusoliera e uno dei motori, spunteranno sulle coste dell’Africa, spostati delle correnti marine. Dopo aver recuperato 33 “pezzi” dell’aereo, i governi di Malaysia, Cina e Australia dichiarano lo stop alle ricerche del Boeing nel 2017.

Poco tempo prima, un altro importante elemento era stato tirato fuori dalle indagini:il simulatore di volo che il pilota si era costruito in casa e con il quale erano stati provati tragitti senza meta in direzione l’Oceano Indiano. Shah si era esercitato, insomma, a fare viaggi verso il nulla. Percorrendo una rotta quasi identica a quella, reale, del Boeing scomparso. La notizia rimase riservata per diciotto mesi.

Le indagini hanno poi escluso la pista del problema tecnico dell’aereo e quella di un atto terroristico. Tutto sembra condurre, ma senza certezze, a un gesto estremo da parte del pilota Shah. Il perché di tale presunto gesto resterà sempre sepolto sotto l’oceano: il comandante non ha lasciato nessun messaggio alla moglie e ai suoi tre figli.

Se volete sapere la storia più nel dettaglio, vi rimandiamo ad un’inchiesta del Corriere della Sera ricca di dettagli e di testimonianze sull’accaduto.

https://www.open.online/2023/09/01/mistero-volo-mh370-malaysian-airlines-report-ultima-traiettoria/

https://www.ilpost.it/2019/06/30/ricostruzione-volo-mh370/

https://www.deejay.it/articoli/volo-mh370-storia-vera/

/ 5
Grazie per aver votato!
Happy
Happy
0 %
Sad
Sad
0 %
Excited
Excited
0 %
Sleepy
Sleepy
0 %
Angry
Angry
0 %
Surprise
Surprise
100 %